La Banca d'Inghilterra e il test dell'ipotesi di taglio dei tassi

9 mag 2024 08:15 CEST


Uno sguardo alla giornata sui mercati europei e globali, di Tom Westbrook

La Banca d'Inghilterra non dovrebbe apportare modifiche ai tassi d'interesse al termine della riunione odierna. I mercati però prezzano una possibilità del 50% di un primo taglio dei tassi in giugno, quindi l'attenzione degli investitori è concentrata tutta su eventuali indizi in questo senso.

Tra i banchieri centrali del board, la consigliera Swati Dhingra aveva già votato in marzo a favore di un taglio del costo del denaro e alcuni ritengono che anche il vice governatore Dave Ramsden esprimerà lo stesso parere. Il governatore Andrew Bailey ha detto di essere a proprio agio con un taglio dei tassi quest'anno, senza però fare riferimento alle tempistiche.

Una riduzione dei tassi viene data pressoché per certa in agosto e la scorsa settimana le posizioni corte sulla sterlina hanno toccato il massimo da gennaio 2023, pertanto la divisa GBPUSD potrebbe perdere terreno se il verdetto della Banca d'Inghilterra non fosse in linea con le aspettative del mercato.

Il Ftse 100 UK100 ieri ha visto un massimo storico in parte grazie alle speranze di un imminente taglio del costo del denaro.


Reuters Graphics
Thomson ReutersA mixed picture for the Bank of England

La Banca centrale europea ha di fatto indicato un taglio dei tassi il 6 giugno, discostandosi dalla Fed.

Ieri la Svezia ha tagliato i tassi e la Svizzera ha varato un analogo intervento lo scorso marzo.

In Asia i dati sulla bilancia commerciale cinese hanno messo di buonumore gli investitori. Le esportazioni e le importazioni sono tornate a crescere in un segnale positivo per la domanda interna.

Dalle minute della Banca del Giappone è emerso un atteggiamento più 'hawkish' nel corso dell'ultima riunione di politica monetaria con alcuni esponenti del board che intravedono tagli dei tassi più rapidi del previsto nel caso in cui l'inflazione dovesse confermarsi oltre il target del 2%.

Il governatore dell'istituto Kazuo Ueda ha detto al parlamento che sta monitorando attentamente il deprezzamento dello yen e che interverrà nel caso in cui i movimenti della divisa abbiano un impatto sull'inflazione. Lo yen USDJPY è poco mosso a 155,5 sul dollaro.

Passando al fronte mediorientale, il presidente Usa Joe Biden ha detto per la prima volta pubblicamente che non fornirà più armi a Israele se le forze di Tel Aviv dovessero invadere Rafah.

Israele continua gli attacchi aerei e di terra nella parte meridionale della Striscia di Gaza. I mercati non hanno mostrato una reazione a questi sviluppi con il Brent che però si è stabilizzato oltre gli 80 dollari il barile.

Principali driver di seduta:

- Banca d'Inghilterra, riunione politica monetaria